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Articoli, casi pilota e possibilità future

Forse ti servirà un breve riepilogo dell’argomento, prima di entrare nel cuore del quadro normativo che riguarda il progetto di bosco cimiteriale denominato I AM A TREE.

Come ti abbiamo recentemente raccontato – tra aspetti poetici e aspetti progettuali più concreti – I AM A TREE (o ARBOR VITAE o GRABTREE) è un’idea di bosco cimiteriale che si è sviluppata negli ultimi dieci anni, a partire da un piano concepito da A3Paesaggio Studio. Un proposito che a noi piace molto e per il quale stiamo, nel nostro piccolo, spendendo volentieri energie e programmi.

I AM A TREE – del resto – ha riscosso e continua a riscuotere molti apprezzamenti tra gli addetti del settore e grande simpatia generale. Per questo – già un anno dopo la sua presentazione ufficiale – è stato oggetto d’attenzione durante il Roma Design Lab. Perciò è stato applaudito, nel 2016, alla Casa dell’Architettura di Roma. E – a seguire, nel 2017 – ha ricevuto da Legambiente il Premio Ecosistema Urbano. Quindi è stato pure presentato al Primo Forum Mondiale sulla Forestazione Urbana organizzato da Politecnico di Milano, SISEF – Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale e FAO – Food and Agricolture Organization of the United Nations  (2018). Insomma una notevole attenzione, non solo mediatica, intorno a questa idea poetica e sostenibile. 

Ma perché, allora, in Italia ancora non siamo riusciti – dopo un intero decennio – a vedere concretamente realizzato il progetto in più città? Il vulnus è, almeno in parte, all’interno del quadro normativo. Benché le difficoltà potrebbero essere facilmente superabili, come spesso accade, soltanto con un po’ più di buona volontà e collaborazione tra pubblico e privato.

IL QUADRO NORMATIVO

In Italia troviamo descritte le principali disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri all’interno della legge n. 130 del 30 marzo 2001, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 91 del 19 aprile 2001.

Qui – nelle successive modifiche apportate all’articolo 3 – si dice che “la dispersione delle ceneri è consentita, nel rispetto della volontà del defunto, unicamente in aree a ciò appositamente destinate all’interno dei cimiteri o in natura o in aree private”.

La dispersione in aree private deve però avvenire all’aperto e con il consenso dei proprietari, e non può comunque dare luogo ad attività aventi fini di lucro. Inoltre la dispersione delle ceneri è in ogni caso vietata nei centri abitati (articolo 3, comma 1 numero 8 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 – Nuovo codice della strada). D’altronde, la dispersione in mare, nei laghi e nei fiumi è consentita nei tratti liberi da natanti e da manufatti…

Riferendo questa norma all’ipotesi dei boschi cimiteriali, vengono subito al pettine – dunque – due nodi

  1. Primo. Come conciliare il progetto, che vuole dare un aspetto curato e multifunzionale al parco funerario stesso, con i limiti dati dalla legge alle attività di gestione delle cremazioni e/o delle ceneri che non possono avere fini di lucro?
  2. Secondo. Come combinare il divieto della dispersione delle ceneri nei centri abitati con la proposta di I AM A TREE di seppellire le ceneri stesse in aree strettamente connesse con il tessuto urbano?

D’altro canto, nell’articolo 4 (modifica all’articolo 338 del testo unico approvato con Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265) si legge – riguardo alle leggi sanitarie – che se i cimiteri devono trovarsi almeno duecento metri dai centri abitati, non così è per quelli di urne (“tranne in caso di cimiteri di urne”).

LA SOCIETÀ MEMORIA E IL SUO CASO PARTICOLARE

L’eccezione che conferma la regola o che, meglio, apre forse delle opportunità innovative è quella della società Memoria srl di Padova. Quest’ultima, infatti, offre già da qualche tempo la possibilità di conservare in un luogo alternativo al cimitero (e quindi privato) le ceneri dei propri defunti. Come può avvenire questo?

La proposta di Memoria – passata per una delibera del Comune di Padova datata 2015, la modifica del regolamento dei servizi cimiteriali, l’intervento del Tar del Veneto e della Corte di Giustizia Europea – consiste nell’offrire in effetti un servizio davvero diverso. Qualcosa che, di fatto, prelude e si ricongiunge alle necessità normative previste per la realizzazione su larga scala del progetto I’M A TREE – ARBOR VITE.

Operare sul Governo Italiano per aggiornare le restrizioni oggi ancora previste è dunque necessario,  senza per questo dimenticare le motivazioni che hanno inizialmente determinato quelle scelte (tutela della salute, rispetto della memoria dei defunti, tutela dei valori morali e religiosi prevalenti nel nostro Paese).

Ciò ci permetterebbe di avvicinarci nel modo più rapido possibile al resto dell’Europa, dove la Corte di Giustizia ha in effetti già detto che la normativa italiana – vietando alle imprese private di esercitare attività di conservazione di urne cinerarie – si pone attualmente in senso contrario al diritto UE sulla libertà di stabilimento di attività autonome e loro esercizio (Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Sezione Terza, sentenza 14 novembre 2018 resa nella causa C-342/17).

SENZA DIMENTICARE LA TUTELA DELL’AMBIENTE ENTRATA NELLA COSTITUZIONE

L’8 febbraio 2022 la Camera ha definitivamente approvato la proposta di legge costituzionale che modifica la Costituzione Italiana e – con un intervento agli articoli 9 e 41 – la tutela dell’ambiente vi è entrata a pieno diritto.

  • Art. 9 Si attribuisce alla Repubblica, oltre al patrimonio paesaggistico, storico e artistico della Nazione, anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e viene specificato esplicitamente un principio di tutela per gli animali.
  • Art. 41 Si sancisce che la salute e l’ambiente siano paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana.

Ecco, cosa più di questo si pone sulla stessa lunghezza d’onda del progetto I’M A TREE? Cosa è più in sintonia con questi articoli dell’idea di creare degli spazi urbani ben integrati col paesaggio e allo stesso tempo deputati al ricordo dei nostri cari, nel pieno rispetto della natura e della dignità dell’uomo?

Siamo certi che ne riparleremo ancora, sperando di poter applaudire nuovi passaggi risolutivi e nuovi obiettivi concretamente raggiunti dal progetto I’M A TREE. E proprio per questo, nel prossimo autunno, ci faremo promotori di un incontro sul tema nei nostri spazi aperti. Sarai il primo, se vorrai, ad essere invitato a partecipare.

Naturalmente ti invitiamo a seguire le evoluzioni del progetto I AM A TREE anche attraverso il sito di A3P Design e https://www.iamatree.net

Di stagione in stagione.

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di Linea Verde Nicolini

Line Verde Nicolini
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