Architetto paesaggista: un focus sull’esperto di progettazione del verde
Basta cemento! E su questo, forse, siamo tutti d’accordo. Così come ci sentiamo in sintonia con te che ci segui e che ci leggi, che ci scegli e ci conosci, sul fatto che la speranza può essere solo verde.
Negli spazi dove restano o entrano la piante, infatti, la nostra mente trova un rifugio. E il nostro corpo si rilassa, si muove con più gioia e buoni effetti per la propria salute.
Parchi e giardini restituiscono, d’altronde, un contributo alla biodiversità e alla qualità della vita (urbana e non). Ed è proprio qui che entra in scena il professionista che fa la differenza, cioè l’architetto paesaggista.
In due parole potremmo definire questo esperto come un vero e proprio artefice del rapporto tra le strutture utili o funzionali all’uomo e le ‘architetture naturali’. Insomma, si tratta di qualcuno che sa generare sintesi profonde, capaci di trasformare gli spazi d’incontro facendo fulcro – prima di tutto – su benessere e natura.
Cos’è l’architettura del paesaggio?
L’architettura del paesaggio non è soltanto la progettazione – in ogni loro dettaglio – di giardini e parchi. È un’arte che s’intreccia con la scienza per restituire qualcosa che risponda sempre a un preciso e legittimo perché. Il suo sforzo creativo è dunque dedicato a migliorare e preservare gli spazi esterni, in modo che siano non solo belli da vivere e da guardare, ma anche funzionali e sostenibili. Pensa a un ponte tra la vita dell’uomo e quella naturale: quella sintesi concreta e quel riconoscimento reciproco è l’obiettivo di ogni architetto paesaggista.
“Il nostro approccio al progetto integra conoscenze specialistiche e creatività con l’obiettivo d’intervenire in modo consapevole sul territorio e sull’ambiente, percepiti così da chi li vive con più valore legato alla dimensione ecologica e una maggiore esaltazione del genius loci”, spiega una dei nostri più stretti collaboratori, l’arch. Consuelo Fabriani. “Il lavoro di un architetto del paesaggio comprende lo studio dei processi sociali, della storia di un luogo, delle sue caratteristiche ecologiche e territoriali. Tutto ciò per permettere di consentire una pianificazione e gestione sistematica degli spazi progettati in un dato contesto”.
E, poi, Consuelo ancora prosegue a spiegare le finalità più alte del proprio mestiere: “La passione per il design, l’amore e l’attenzione alle esigenze dei clienti sono ciò che guida il nostro lavoro. Con un approccio sensibile e originale, sperimentiamo le forme e i colori che la natura offre lungo lo scorrere delle stagioni. Realizziamo giardini vivibili lungo tutto l’anno, luoghi di autentico benessere per il corpo e per lo spirito.”
Chi è l’architetto paesaggista?
Magari lo sei anche tu, architetto paesaggista. Oppure potrebbero voler diventare bravi architetti del paesaggio tua figlia o tuo figlio. In tal caso ne saprai già parecchio.
Se invece in merito a questa professione hai le idee ancora un po’ confuse, te lo possiamo dire noi chi è questo tecnico. È un visionario, prima di tutto. È uno che – senza certo trascurarli – vede oltre l’erba e i fiori, poiché i suoi progetti tendono a integrare ed armonizzare quegli elementi naturali con gli ingredienti artificiali strettamente necessari (e per necessario intendiamo non solo funzionale e pratico, ma anche esteticamente opportuno).
Gli spazi, per l’architetto paesaggista che piace a noi, devono rispondere alle esigenze umane e a quelle dell’ambiente con la medesima responsabilità.
Architetto paesaggista: cosa fa? I suoi compiti e mansioni
Nel tempo abbiamo avuto tanti stretti collaboratori architetti e architetti specializzati in paesaggio. Lavorare con loro – a cominciare dall’arch. Maria Teresa Parpagliolo Shephard, la prima italiana le cui opere e i cui scritti hanno davvero contribuito in modo significativo all’evoluzione del concetto di giardino e paesaggio – è sempre stata un’occasione di crescita.
Dall’analisi del terreno alla scelta delle piante, dalla progettazione di sentieri ed aree relax alla gestione delle acque, l’architetto paesaggista ha il compito di rendere armonico ciò che è naturale con ciò che è costruito dall’uomo. È un ruolo che non richiede solo una grande creatività, ma anche una profonda conoscenza botanica, nonché competenze in ambiti come urbanistica ed ecologia. Come ci conferma la già citata e assidua collaboratrice progettista di LVN, l’arch. Consuelo Fabriani.
Quindi l’architetto paesaggista (quello di formazione classica, sostenuto da un solido background sia botanico che culturale/artistico) deve saper unire arte&paesaggio in un’unica visione. Con sensibilità estetica e profondità di comprensione del valore degli spazi. Sempre unici e irripetibili.
Le competenze richieste
Per diventare una/un architetto paesaggista di successo è quindi davvero necessario un mix di formazione e passioni: ci vogliono competenze in disegno e progettazione, non c’è dubbio; tuttavia non devono mancare anche le conoscenze botaniche ed ecologiche, unite ad abilità in gestione del territorio e pianificazione urbana. Nè dobbiamo dimenticare alcune soft skills, come le capacità di ascolto e di comunicazione, essenziali per trasformare i sogni dei clienti in realtà. Verdi realtà.
Come posso diventare paesaggista?
Sei tra quelli che si rivolgono a noi perché vorrebbero, insieme, individuare un percorso comune tra progettazione e gestione del verde? Insomma, sei un aspirante architetto paesaggista?
Che bello, poter parlare di questo argomento con te (!). Il tuo percorso, una volta messi a segno i giusti passi, potrebbe davvero interconnettersi col nostro. Certo, prima, dovrai arrivare alla laurea in architettura del paesaggio o in discipline affini. Poi, sarà necessario un periodo di tirocinio in uno studio professionale (oppure in un ente dedicato).
Sai, alla fine, quello che poi risulta anche di grande importanza è oggi la formazione continua e la specializzazione: noi lo constatiamo su tutti i nostri dipendenti e/o consulenti esterni. Anche per l‘architetto paesaggista è l’aggiornamento la chiave per rimanere competitivo in questo settore in continua evoluzione. E in questi spazi aperti sempre che chiedono di riempirsi di sorprese, di stagione in stagione.
Quanto guadagna un architetto paesaggista?
In tutto questo ci sono i confronti professionali, il feeling più o meno forte che si può creare tra i vari ‘attori’ in campo, le spese e i benefici.
Beh, a proposito del guadagno di un architetto paesaggista noi possiamo solo dirti che può variare lungo un raggio piuttosto ampio: a seconda dell’esperienza e di ulteriori specializzazioni, oppure per il contesto geografico in cui opera. Non è d’altronde retorica aggiungere che tanti paesaggisti – prima ancora dell’aspetto monetario – mettono al primo posto una certa visione etica. Molti di loro trovano la vera ricompensa nella possibilità di contribuire a creare un mondo più vivibile e naturale.
Tirando le fila di quanto ci siamo raccontati fin qui, ogni nostro collaboratore architetto paesaggista è molto più di un semplice progettista di spazi verdi. È un innovatore, un ambientalista, un artista che lavora per migliorare la qualità del nostro lavoro ‘in campo’ e della tua vita nell’habitat che ci circonda.
Per questi motivi lo staff di Linea Verde Nicolini comprende la profondità e l’importanza di questo ruolo; e cerchiamo sempre di supportare questi nostri fondamentali interlocutori, facendoci coinvolgere nei loro progetti per il verde. La passione e la professionalità rendono ogni sogno dei nostri comuni clienti un giardino bello, ma anche sostenibile e funzionale. Parliamone ancora insieme.