Le microterme e la primavera che arriva
- “Che voglia. Che voglia! Che voglia di stare sdraiati sul prato. Ma… Ce la farò ad averlo bello pronto per tempo?”.
- “Eh, ci riuscirai se ti prenderai per tempo…” risponde subito il nostro esperto, Andrea.
Poi il tecnico aggiunge una distinzione essenziale. “Tu vuoi un prato con varietà di sementi sempreverdi (microterme, tipo loietto, poa o festuche)? Probabilmente sì, perché sono anche le più diffuse. E queste sono quelle che si piantano a fine inverno/primavera”.
“Se invece pensi di usare le macroterme (gramigna, zoysia, etc), allora dovresti attendere temperature molto più alte. E quindi almeno la fine d’aprile…”. La differenza di base è questa.
Dando dunque qui per scontato che t’interessa un prato di microterme, il momento più azzeccato per seminare (ovvero per ri-seminare) il tuo prato è tra non molto: verso la fine dell’inverno. E bisogna saper cogliere quest’attimo fuggente, anche perché ci sono delle variabili – da caso a caso – che non vanno affatto sottovalutate.
Il primo concetto da tenere a mente e quindi verificare è quello di germinazione. Essa richiede delle condizioni termiche costanti, utili a tutelare il seme e a farlo appunto spuntare.
Se procedi in modo troppo frettoloso, in un periodo ancora soggetto a troppi sbalzi di temperatura e a pericolose code di freddo, puoi vedere il tuo prato rallentato o addirittura bruciato. Le piantine, senza il giusto tepore, non nascono (!).
ATTENZIONE! Qui non si sta parlando della temperatura dell’aria, quanto di temperatura del terreno. Temperatura che puoi controllare la mattina presto e nel primo pomeriggio, con un termometro da cucina. Col suo aiuto verifichi se siamo o meno a +13/15°. Se questa condizione si mostra costante per gran parte della giornata e della notte, allora puoi procedere alla semina del manto erboso.
Per le comuni sementi da prato, infatti, il periodo migliore per la semina coincide proprio col momento in cui la temperatura minima del suolo è stabilmente sopra i 10/12 gradi, anche di notte.
Perché questa regola? Perché il terreno freddo di notte resta tale fino a metà mattina e tale condizione non permette né germinazione né crescita ottimale. Generando piuttosto un prato diradato, non sano, poco sviluppato.
Risulta dunque abbastanza intuitivo, a questo punto, che a seconda della zona dove si trova il tuo fazzoletto di prato il momento della semina può cambiare in modo abbastanza significativo: a sud già a fine febbraio si può fare, mentre al centro e al nord spesso si deve aspettare marzo o addirittura aprile. Con tutte le variabili che possono subentrare di anno in anno…
Un’altra parola chiave di questa operazione è lavoro. Dove per lavoro intendiamo soprattutto quello preparatorio, compresa la scelta delle sementi e del terriccio e dei concimi. Nulla nella semina del prato può essere lasciato al caso.
Il terriccio, in particolare, ha un effetto cruciale sulla germinazione di fine inverno. Perché mai trascurarne l’importanza?
Altro aspetto che non devi dimenticare è la caducità del seme. Quest’ultimo non è certo eterno: se non germina entro due o tre settimane, significa che non ha attecchito bene nel terreno ed è morto.
Come puoi immaginare, proprio per la volubilità delle condizioni atmosferiche e quanto abbiamo detto prima, le semine di fine inverno/inizio primavera sono in effetti difficili. Sì, più difficili di quelle di fine estate/autunno (!).
Perciò ora avere un esperto al proprio fianco con cui decidere il momento esatto in cui procedere può davvero fare una bella differenza sul risultato.
Leggerai in un altro articolo cosa avviene per la semina autunnale del prato. E cosa richiede, per contro, la semina di macroterme cui si accennava all’inizio.
P.S. Ben inteso, non è che non potresti seminare anche a giugno. Ma devi essere cosciente che in quel periodo la cosa è verosimilmente ancora più complicata (in particolare sul fronte delle erbe infestanti). Quindi, per buona norma, limitiamoci sempre alle due fasce stagionali citate: fine estate/autunno e – con i criteri esposti in quest’articolo – fine inverno/primavera.