I nostri alberi: piccola passeggiata botanica
Ci aiuterà la primavera, magari, a goderci il più possibile il paesaggio. Ma tu? Sei pronta/o a immergerti dentro la sua bellezza? La Tuscia ti aspetta e con lei ti attende il nostro grande giardino di campagna. Se hai tempo, anche oggi.
Così adesso ti proponiamo di fare una camminata davvero speciale a La Trinità, entrando da una strada o dall’altra: poco importa, in questo caso, da dove si comincia. Ciò che conta è che di questo ‘nido verde’, che incontra e si mescola agli orizzonti di un territorio unico, tu adesso possa carpire l’essenza. O, meglio, le principali essenze vegetali.
Vero è vero, che le piante e gli alberi secolari della zona sono tanti. Ci vorrebbe più spazio e più tempo per nominare ciascuno di loro, uno ad uno. Ne recupereremo senz’altro, ogni volta che sarà possibile, per approfondire meglio con te. Però ora possiamo almeno cominciare a darti qualche suggerimento di ciò che senz’altro troverai ‘in primo piano’. Dietro quel cancello o dentro quell’altro, oltre la siepe e tutt’attorno.
Queste righe vogliono essere proprio un’occasione per regalarti almeno delle prime ‘suggestioni senza soluzione di continuità’, utili – speriamo – a convincere te ed altri clienti&amici ad alzare il telefono, a prendere un appuntamento, a mettersi in macchina (o sul sellino di una bici) per arrivare da noi prima di uno dei prossimi tramonti. Infatti l’idea di una camminata così dovrebbe non lasciare nessuno indifferente.
N.B. La Trinità è un luogo visitabile su prenotazione, da chi viene da più vicino e da chi viene da più lontano. Chiamaci per coordinare meglio una visita.
Una rete di viali, tra affettuosi giganti verdi
Quando sarai arrivata/o qua, inizieremo uno dei percorsi possibili: non ce n’è – infatti – solo uno. E la scelta potrà così essere influenzata dalle prime parole e dai primi sguardi, dallo scambio di qualche iniziale impressione o richiesta… Poi, certo, da qualche parte ci si inoltrerà.
In ogni caso, possiamo già confidarti che generalmente il feeling con i nuovi amici de La Trinità è immancabile e immediato. Viene sempre sollecitato, di primo acchito, dai Pini. Ce ne sono davvero tanti, qui.
I Pinus pinea de La Trinità stanno come sentinelle eleganti, ma anche imponenti. Disegnano con i loro ombrelli verdi un quadro inconfondibile. Ed è strano, però camminarci sotto non fa sentire mai ‘soverchiati’ dalla loro altezza da centenari. Perché restano comunque leggeri, come sono leggere e giocose le loro chiome. Mentre camminare sul tappeto degli aghi, forse raccogliendo anche qualche pinolo, fa subito tornare in uno stato di vacanza. L’aria del mare più vicina, i ricordi dell’infanzia più nitidi: per tutti.
Però a La Trinità – l’hai ben intuito – non ci sono mica solo loro. Proseguendo in una direzione, ma anche nell’altra, puoi per esempio incontrare diversi Cipressi (Cupressus sempervirens). Slanciati e aggraziati, piacevano molto soprattutto a Pier Luigi Nicolini, che li ha piantati con grande attenzione, memore del loro ruolo importante in ogni giardino all’italiana che si rispetti. Anche loro fanno un po’ la guardia al tempo che passa, i profili sottili sempre pronti ad indicare il cielo.
Il fulcro: una Quercia maestosa
Dunque sono prima i Pini e poi i Cipressi, oggi, a solleticarti per la scampagnata nella nostra terra. Ti invitano a sollevare lo sguardo e a respirare profondamente l’aria pulita di questi luoghi antichi. Ma poi… Chi altro puoi incontrare?
Noi dubbi non li abbiamo: tutte le strade de La Trinità – alla fine – portano alla grande Quercia Alleluja: da qualsiasi parte lo prendi, il nostro giardino lì ti porta. E – data l’importanza di questo esemplare di Quercus pubescens – puoi star certa/o che se oggi ci arrivi, poi ci tornerai. L’occasione potrà essere un appuntamento, un racconto, una stagione…
L’attrazione di questo grande albero, simbolo di forza e saggezza, resterà fotografata dentro di te. E anche per te diventerà, crediamo, il perno ideale del nostro spazio aperto. Una presenza sicura, tra momenti d’incontro e di confronto.
Per ora, della Quercia Alleluja ti presentiamo solo il tronco possente e i rami che si estendono in ogni direzione, predisposti per natura ad accoglierti sotto la chioma densa e protettiva. Poi ti promettiamo che ci ritorneremo, insieme.
L’aiuto del Cedro
Dove altro il fruscio delle foglie e il canto degli uccelli possono diventare segni palpabili di un legame? Ovunque, noi crediamo, a La Trinità.
Tornando indietro o facendo un altro giro, puoi avere questa netta sensazione anche accostandoti a un Cedrus atlantica. Non è proprio una pianta endemica di questi luoghi, come dice anche il suo nome, ma qui ci si è trovata bene.
Così, hai l’occasione di ammirarlo in più punti del parco. E ne osservi i rami larghi, il colore inconfondibile delle foglie aghiformi. Non è solo un albero magnifico, ma un vero e proprio polmone verde: ogni anno assorbe quasi 5 tonnellate di CO2, ricordandoci quanto la natura sia preziosa per il nostro pianeta. Respira con lui, a pieni polmoni.
Il saluto dell’Olivo
Eccoci qua. Come ti abbiamo detto all’inizio di questo piccolo ‘volo’, per un vero viaggio botanico ci vorrebbe più tempo e – perché no?! – scarpe ancora più comode, adatte a inoltrarsi anche oltre i confini della nostra proprietà. Perché confini veri, in questa natura, in realtà non esistono nemmeno…
Dunque ci accontentiamo, per ora, di averti dato due o tre spunti. Ne manca forse solo un terzo essenziale: l’Olivo (Olea europaea). Qua e là ne vedi uno, a La Trinità. Quasi tutti li ha piantati Papà/Nonno Pier Luigi. In particolare nel luogo più intimo e dolce del nostro grande giardino di campagna: La Galilea.
Sotto il tronco rugoso che racconta stagioni vissute, ricordi e attese, l’ombra discreta dell’Olivo è il posto giusto per fare una pausa e per promettersi un ritorno. Mentre le sue foglie argentate donano luce anche alle giornate meno luminose, sospese nell’aria e piene di pacifiche promesse.
Un invito a camminare con noi
Hai visto?! A La Trinità ogni passo è un’esplorazione concentrica: tutto torna, tutto si ricongiunge, tutto prosegue senza soluzione di continuità: oltre, in mezzo, intorno. Per questo motivo ci vuole pazienza e predisposizione. Per questo è sempre meglio progettare future tappe. Per scoprire, piano, la storia di ogni albero.
Sei pronta/o a rimetterti presto in cammino? Torna.