Pasqua nella Tuscia Viterbese: risveglia i sensi tra profumi naturali e sapori autentici

Cascate di Chia tra pietre e vegetazione primaverile

Per questa Pasqua ormai incipiente ti proponiamo una piccola gita ‘for di porta’, come si usa dire da noi a Capranica. Ovvero un piccolo programma di viaggio oltre i confini nord di Roma – ormai per la verità sempre più estesi. Oppure, partendo da un’altra prospettiva, una frazione di cammino lungo la Francigena.

Qualunque sia il punto cardinale da cui ti muovi, il presupposto del suggerimento è comunque quello di risvegliare il respiro nel verde della nostra terra. Perché immergersi in lei (non lo diciamo solo noi, ma tutti quelli che passano di qui!) è sempre salutare. Per i sensi e per i sentimenti.

Ci sei, allora? Socchiudi gli occhi e prova a ideare la vacanza. Non è un progetto difficile né dispendioso, quello di raggiungere la Tuscia Viterbese per le ferie pasquali. Tuttavia è un programma che sa di cose lontane e misteriose: erbe aromatiche e spontanee appena colte, Ginestre in fiore lungo i sentieri antichi, maritozzi freschi, Anice nei dolci e Rosmarino nelle carni.

Non sappiamo se tu l’hai scoperto già. Da sempre questa terra etrusca lascia esplodere la primavera all’improvviso, come un segreto sottinteso all’inverno: un arcano di cui si percepisce l’arrivo, e che però non si ri-sente davvero se non quando deflagra. E quindi sembra una sorpresa assoluta, anche se i borghi medievali sono lì da secoli e i giardini fioriti pure. Tra rincorse di memorie che riaffiorano e feste popolari, allora la percepiamo di nuovo. Ma senza mai noia né senso di vana ripetizione.

Sì, questa è la stagione in cui nella Tuscia tantissimi aromi si mescolano ad altrettanti sapori. In questo periodo la natura si sveglia con una certa dolcezza, ma – come abbiamo detto – anche con forza. Perciò porta in dono sulla tavolatra mille fiori, magari allacciati in ghirlande – delle squisitezze semplici, epperò intense.

Profumi naturali e paesaggi pasquali

Ginestre in fiore nella campagna

Grandi e piccoli giardini di campagna, spennellati con i colori del Glicine e dei Ciliegi, delle Rose e delle Viole, delle Ortensie e dei Narcisi. Quindi, sullo sfondo, tonalità di verde intenso pressoché ovunque. E, insomma, natura allo stato puro.

Questo è il tipo di ‘abbraccio’ che offre la Tuscia Viterbese. E dunque questa è la stretta rigenerante e affettuosa che circonda anche il nostro centro di giardinaggio.

Erbe selvatiche e fiori primaverili della Tuscia Viterbese

Ogni primavera, nelle campagne e nei boschi intorno a noi, si riaffacciano da protagonisti un’infinità di fiori ed erbe selvatiche: in completa autonomia esplodono qua e là l’Acetosella e il Biancospino, la Borragine e la Calendula, la Camomilla e il Capelvenere, il Cardo e il Caprifoglio, l’Erba Cipollina e la Genziana, il Lupino e la Maggiorana, la Malva e la Melissa, la Menta e il Mirto, l’Origano e la Pilosella, la Portulaca e la Primula Odorosa, il Prezzemolo e la Rosa Gallica, il Rosmarino e la Salvia, la Santoreggia e il Sambuco, il Tarassaco e il Timo, la Valeriana e la Viola Mammola…

Ma ‘sotto Pasqua’ tornano sempre anche il profumo forte della resina, la terra bagnata dalle piogge e il balsamo del vento. Hai mai assistito, del resto, a una processione del Venerdì Santo senza ombrello sulla testa o quanto meno a portata di mano?!?

Questi sono gli odori che ritrovi, adesso, tra le nostre colline. Sono odori diffusi che nei parchi e giardini botanici si fanno magari più intensi. Tutto il paesaggio li racconta, insieme a tante tradizioni legate al ciclo delle stagioni e delle fioriture, che – in sincrono – coincidono con l’arrivo delle feste. Nel silenzio complice di faggete e querceti, oliveti e noccioleti.

Per tutte queste ragioni, curare il tuo verde – in giorni così – significa per noi anche onorare un legame antico con la terra, con la rinascita. Perciò, quando scegli una pianta da regalare o prepari il tuo spazio all’aperto per accogliere amici e famiglia, noi sentiamo che partecipi pure tu a questo rito collettivo. Ne diventiamo parte tutti insieme.

🕯 Tradizioni da vivere: le processioni del Venerdì Santo

Durante la Settimana Santa, ogni parte della Tuscia si anima di riti antichi, che intrecciano il sacro con lo spettacolo del paesaggio. Dentro la partecipazione profonda delle comunità.

Le processioni del Venerdì Santo sono tra i momenti più intensi di questo periodo. Quella che noi conosciamo meglio e apprezziamo di più è – come giusto – la Processione del Cristo Morto di Capranica. Qui il corteo sfila in notturna, con la statua del Cristo velato stesa sul feretro e quella della Madonna vestita a lutto, che gli viene dietro dietro. Per l’occasione la banda cittadina esegue, da oltre un secolo, una marcia funebre unica e davvero toccante. Al rientro nella chiesa di Santa Maria, poi, si celebra ‘il bacio’ alla statua di Gesù deposto dalla croce. È una serata struggente e profonda, carica di vero pathos, che – senza cedere ad esagerazioni teatrali – è capace di scuotere i cuori dei credenti (ma anche l’emotività di chi non ha fede).

  • A Viterbo la processione del venerdì di Pasqua è pure molto bella: attraversa il fantastico centro storico, tra fiaccole e lunghi momenti di silenzio.
  • Mentre ad Orte le confraternite sfilano incappucciate per le vie medievali, in una delle rievocazioni più antiche d’Italia.
  • A Latera, d’altronde, la Passione viene rappresentata in due momenti: all’alba e in serata, tra canti latini e rievocazioni.
  • E a Bolsena la Via Crucis si conclude sul sagrato della Basilica di Santa Cristina, tra suggestione e raccoglimento…

Insomma, se sei da queste parti, non puoi non lasciarti toccare dal senso profondo di queste tradizioni: raccontano un legame vivo con la terra e col tempo.

Innaffia bene la tua tavola di Pasqua

Vini e dettagli floreali dell’angolo enoteca& goloserie de La Trinità

Allora, riprendiamo il filo del tuo ‘piano pasquale’…

  • Forse, leggendo queste righe, ti è venuto in mente un giro più preciso della zona, da fare nel weekend lungo della festa di primavera. Con la calma che si deve alla scoperta dei luoghi meno usuali.
  • Forse hai pure già pensato alla pianta nuova da portare nel tuo giardino: in vaso o direttamente messa in piena terra, per celebrare un nuovo inizio. Come si fa dalle nostre parti.
  • Forse ti è venuta voglia di confezionare un centrotavola per il pranzo in famiglia, intonato in modo perfetto alle pennellate di tinte e mezzetinte che abbiamo ricordato in questo breve articolo. Stai già pensando se farlo da sola/o oppure se farti aiutare dalle mani esperte della nostra Teresa?
  • Forse hai già deciso che la domenica di Pasqua porterai in tavola proprio le pietanze tipiche della Tuscia: Maccheroni, Acquacotta, Ceciliani, Sbroscia, Trippa o Coniglio alla Viterbese, Coregone oppure tante altre bontà dolci&salate della provincia…

Allora hai già capito che a La Trinità puoi trovare un aggancio significativo a questo tuo programma: per fare una sosta utile a godere poi più a fondo di tutto il paesaggio viterbese, assaporandone nuovi dettagli e spunti di esplorazione. E sai – oltre tutto – che all’angolo enoteca&goleserie possiamo offrirti i vini giusti per ognuna delle scelte gastronomiche di questi giorni: bianchi floreali o rossi da meditazione, intonati in modo impeccabile al nostro panorama e ai suoi sapori.

In alcuni degli scaffali dello shop, infatti, abbiamo selezionato il meglio della produzione enologica locale per accompagnarti nella tua permanenza: nel tuo ritorno lungo e affettuoso, nel tuo cammino, nella tua gita settimanale o nel tuo irripetibile viaggio di piacere. Bottiglie che sanno di primavera e che portano in tavola il calore di una tradizione viva nel presente.

Se vuoi lasciarti ispirare, vieni a trovarci subito: è il momento perfetto per portare a casa un po’ di verde e di bellezza. E procedere più felici, anche oltre la festa.

Glicine in fiore in un giardino
Line Verde Nicolini
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