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Il prato del vicino è davvero sempre più verde?

Non è per niente detto che l’erba del vicino sia più bella della tua. Paolo – per esempio – ci ha raccontato che l’anno scorso gli è capitato di constatare che il manto erboso dei suoi dirimpettai ha passato un gran brutto momento: era tutto ingiallito. E nessuno è riuscito – di fatto – a comprendere le cause di quella iattura. Né, di conseguenza, i confinanti di Paolo hanno potuto trovare per tempo le soluzioni giuste. Del resto non è semplice.

Adesso, avvicinandosi l’estate, Paolo teme che l’incubo si ripeta. E si allarghi anche al suo spazio aperto.

PRATO GIALLO E SECCO: HAI PAURA CHE SUCCEDA ANCHE A TE?

Così, Paolo è venuto da noi – con un giusto anticipo – per chiederci come comportarsi col proprio tappeto erboso, affinché non accada anche a lui di ritrovarlo, una brutta mattina, tutto giallo e risecchito.

Se anche tu temi questa sgradita sorpresa, cerca con noi di prevenire le cause dell’ingiallimento del prato. E leggi i consigli racchiusi in quest’articolo per porre rimedio al problema.

UNA DECINA DI CAUSE DELL’INGIALLIMENTO

In realtà, i molteplici agenti che determinano l’ingiallimento del manto erboso colpiscono un po’ in tutte le stagioni. Ma non possiamo certo trascurare il dato per cui – di fatto – il picco del problema si verifica durante l’estate.

Il primo passo verso un tappeto verde ripristinato in perfetta salute è quello di individuare il perché della sua sofferenza. La malattia, infatti, potrebbe essere generata da una o più cause tra quelle che ti citiamo di seguito.

1. LA CONCIMAZIONE NON CORRETTA

È evidente che se non nutri nel modo giusto il tuo prato questo – prima o poi – si indebolirà e tenderà a prendere quell’allarmante color paglierino. D’altro canto lo sai bene anche tu che, in fatto di fertilizzazione, ogni stagione ha le sue esigenze. E se non concimi il prato almeno quattro volte all’anno lo esponi di sicuro a una crisi. Un programma annuale di concimazione è quindi essenziale. Per mettere a punto un buon calendario, d’altronde, vale l’equilibrio: anche un eccesso di nutrimento (o un errore di quantità erogata) può bruciare la tua erba. Infatti i fertilizzanti sono, in sostanza, dei sali: un uso troppo concentrato, in dosaggio o una tipologia sbagliati possono disseccare.

RIMEDIO. In questi casi devi affidarti al nostro aiuto e (se possibile) asportare manualmente i grani del concime, iniziando una irrigazione intesa e localizzata, seguita da una bio-stimolazione fogliare. Per questo userai acidi umici.

N.B. L’uso di concimi a lenta cessione e di buoni carrelli spargiconcime limita di molto il pericolo di queste bruciature.



2. LA MANIFESTAZIONE DI DRY SPOT/IDROFOBIA DEL SUOLO

È un fenomeno un po’ strano, questo; ma più frequente di quanto ti immagini. Infatti ne abbiamo già parlato nel nostro blog. Ricapitolando: il terreno – per cause che derivano sia da fenomeni di compattazione che di composizione – diventa idrofobo in zone circoscritte. Insomma, il tappeto erboso – qua e là – diviene incapace di assorbire l’acqua. Tu puoi bagnare finché vuoi, ma il liquido non scende nel sottosuolo. Anzi, scivola di lato. Queste aree sono appunto i dry spot, i quali s’individuano con facilità. Vediamo come trattarle.

RIMEDIO. Per prima cosa misura attraverso un pluviometro che arrivi in effetti acqua; dopodiché controlla col nostro aiuto il terreno, eseguendo dei fori profondi con un punteruolo: se risulta più duro e compatto delle zone limitrofe, siamo in presenza di dry spot. Correggere questo comportamento, per fortuna, è semplice. Ti basterà eseguire un paio di trattamenti con agenti umettanti. Quindi dovremmo eseguire – a primavera o in autunno – delle bucature e scarificazioni con apporto di sabbia per tappeto erboso.

3. L'IRRIGAZIONE NON PONDERATA

Questa forse la potevamo anche mettere come prima causa, perché – in realtà – è la più semplice: se una zona del prato non riceve pioggia e non viene irrigata in maniera sufficiente, il prato cambia colore, diventa scuro e sbiadito (in buona sostanza, appassisce); quindi, ingiallisce.

RIMEDIO. Se in questo caso è piuttosto facile capire la causa, non altrettanto semplice può essere quantificare la cura. Occorre prima, infatti, misurare con precisione la dose d’acqua realmente necessaria al punto ingiallito. Diciamo che una quantità idonea potrebbe essere rappresentata da 35 litri al mq a settimana. Ma con cautela e con una verifica attraverso pluviometro!

N.B. Attenzione a irrigare bene e a fare pause! Come si irriga correttamente il prato lo abbiamo spiegato anche in altri articoli del nostro blog. Seguici sempre (!).

4. LA COMPARSA DELLE LARVE

Qui viene il difficile: questa è, difatti, la causa d’ingiallimento del prato più difficoltosa da individuare. D’altro canto, è una possibilità non remota, dato che le larve di alcuni tipi di coleotteri vanno ghiotte delle radici dell’erba. Perciò s’infilano nel sottosuolo, distruggendo l’apparato radicale del prato. All’inizio non noterai proprio nulla, ma dopo pochi giorni il tuo tappeto erboso inizierà a seccare. Come potrai, allora, riconoscere che le colpevoli sono state le larve? Ti/ci basterà – molto semplicemente – provare a strappare l’erba infilando le dita nel cotico erboso. Se, tirando verso l’alto, la zolla si solleva presto significa che è senza radici. E alzandola del tutto potremmo anche vedere le piccole larve al lavoro!

RIMEDIO. Anche questo problema lo si contrasta solo in maniera preventiva, usando prodotti specifici completamente naturali (passa al centro di giardinaggio e troveremo quello giusto per te).

5. LE MALATTIE FUNGINE

    Le malattie fungine sono una tra le cause più diffuse di ingiallimento del prato. Il paradosso è che spesso sono favorite da un eccesso di irrigazione (l’erba tenuta umida ogni giorno o irrigata alla sera attira le patologie come miele per le api…). Una volta che le malattie si sono manifestate sono dolori (qui abbiamo scritto qualcosa di più); perciò l’unico mezzo per evitarle rimane la prevenzione.

    6. IL MANCATO RADICAMENTO DEL PRATO PRONTO A ZOLLE

      Se le zone ingiallite riguardano porzioni di zolle d’un prato pronto posato da meno di 6 mesi, la causa molto probabilmente è da ricercare nel fatto che il tappeto verde non ha radicato nel suolo esistente. In questo caso il rischio di perdere il manto erboso è elevatissimo. Devi contattare subito il produttore e/o il rivenditore.

      N.B. Nella nostra ‘vetrina stagionale’ possiamo in ogni momento suggerirti prato in rotoli alta qualità. Contattaci.

      7. IL SURRISCALDAMENTO

        Pensaci: tutte le parti in cemento, pietra e mattonelle, ferro e corten tendono a scaldarsi molto più del suolo (e a mantenere il calore anche di notte!). Avere inserzioni di questo tipo nell’area a manto erboso del tuo giardino può, inevitabilmente, surriscaldare anche le foglie e il terreno. Così si innescano livelli di evaporazione e traspirazione molto alti, e questa mancanza d’acqua si traduce in ingiallimento.

        N.B. È un fenomeno che può accadere anche in presenza di tappeto erboso sopra un garage con poca terra; oppure di fronte a tubazioni, sassi o getti di cemento nel sottosuolo. Lo stesso problema capita quando i prati sono su un terreno ricco di scheletro (sassi).

        RIMEDIO. Qui la soluzione è irrigare con più frequenza ed eseguire un paio di trattamenti con prodotti a base di alghe brune, assieme ad agenti surfattanti (davvero molto potenti in queste situazioni).

        7. STRESS DA TAGLIO BASSO

        Tagliare l’erba bassa è sempre un affaticamento da evitare al tuo prato. Se si asporta più del 30% dell’altezza del tappeto erboso, del resto, lo shock negativo è assicurato.

        RIMEDIO. Un buon taglio va sempre eseguito con lame  bene affilate, in modo da evitare che le strutture vegetali vengano strappate e causino ingiallimenti diffusi. Quindi: affila sempre le lame dopo una decina di tagli, taglia poco e abituati a tenere il tappeto verde sui 5/6 cm di altezza.

        N.B. In caso di taglio basso con molto ingiallimento esistono degli ottimi trattamenti di medicazione. Richiedili al garden center.

        9. TRATTAMENTI CHIMICI ECCESSIVI

          C’è ancora bisogno di dirlo? Ogni volta che facciamo un trattamento chimico esponiamo il prato sano a uno stress. Perciò i diserbi devono essere selettivi ed eventuali trattamenti contro patologie fungine bisogna che vengano misurati alla luce di esperienza e know-how. Come i nostri specialisti di prato – per esempio, Andrea e Giorgio non mancheranno di ricordarti mai.

          ATTENZIONE! Il rischio di causare danni è veramente dietro l’angolo. Un prodotto inadeguato o un dosaggio possono determinare la morte del prato.

          RIMEDIO. Devi bagnare intensamente ed eseguire – magari col supporto dei nostri tecnici – una bio-stimolazione, fatta utilizzando prodotti depurativi a base di acidi umici. E ricordati che è sempre utile mescolare un po’ di questi stessi acidi al trattamento chimico che vogliamo fare (sia in caso di diserbo che di malattia fungina).

          10. URINA DI ANIMALI

            Sono così cari i nostri amici a quattro zampe (!). Il tuo Fido, il tuo Silvestro… Ma l’urina acida di alcuni animali domestici può provocare – anche lei! – intense bruciature. Queste chiazze o macchie ben delimitate vengono spesso scambiate per malattie fungine, ma evidentemente non lo sono. Per riconoscerle basta annusare la zona: il tipico odore di ammoniaca indicherà all’istante le abitudini di gatti e cani. Abitudini (e magari alimentazione?) da cambiare un po’.

            RIMEDIO. Nelle zone soggette a questo tipo d’ingiallimenti vale la stessa regola usata per risolvere il problema dei trattamenti eccessivi: è utile bagnare in modo intenso ed eseguire una biostimolazione con prodotti depurativi a base di acidi umici. 

            CONSIGLI GENERALI E CONCLUSIONI

            In sostanza, di fronte a un prato che perde colore e presenta un aspetto secco/bruciato, è saggio andare per esclusione. Capisci con l’aiuto dei nostri tecnici cosa può aver provocato l’ingiallimento e valutiamo – step by step – tutte le possibili cause.

            Come abbiamo visto, non è per niente semplice individuare la ragione o le ragioni di questo tipo di problema nel tappeto erboso. Spesso – com’è successo al vicino di Paolo – ci si accorge del problema troppo tardi e l’unica soluzione allora consiste nell’aspettare: attendere la stagione propizia e riseminare le zone rovinate.

            IDEA! Ma se desideri ripristinare in maniera urgente la colorazione dell’erba (per un evento, una cerimonia o magari perché devi vendere casa!) puoi anche usare per due o tre settimane coloranti 100% naturali. Può essere una via? A volte sì.

            Di stagione in stagione.

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            di Linea Verde Nicolini

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