Perché siamo convinti che ci vogliano circoli virtuosi
Un anno fa Mantova riceveva la corona di ‘capitale mondiale delle foreste urbane’ e ne parlava Il Sole 24 Ore (su www.greeninurbs.com già da un po’ prendevano posto le città europee al di sopra dei 200mila abitanti impegnate in questa scommessa verde).
Del resto è ormai chiaro che ogni euro investito negli alberi ne rende almeno tre! Però occorre fare le scelte giuste: come in qualsiasi investimento.
- Ciò significa molto lavoro per pianificare correttamente le tipologie adatte in generale ai contesti urbani e in particolare a ciascun caso, secondo le fasce climatiche d’appartenenza.
- Ciò significa continuo confronto internazionale: attraverso forum e dibattiti, conferenze e riunioni scientifiche. Tra strategie condivise (o condivisibili) e buone prassi da applicare, se non oggi… Magari anche ieri (!).
Insomma, c’è fretta; ma pure necessità d’analisi autorevole. Perché è vero che saranno poi, in buona parte, le prassi dei privati cittadini a fare una certa differenza nello stop ai cambiamenti climatici. Però delle direttive scientifiche e istituzionali (leggi: concreto e buon esempio) non si può davvero fare a meno.
Perciò – nell’urgenza d’uno scambio vitale e trasversale di conoscenze – la stessa FAO ha promosso il Forum Mondiale sulle Foreste Urbane: per facilitare l’incontro tra professioni e competenze diverse sul tema del verde in città.
Non credi anche tu sia opportuno? Una ricerca di partnership e circoli virtuosi che – nel nostro piccolo – ci coinvolge e convince.