La Galilea: scopri gli angoli del nostro grande giardino di campagna
Ogni tanto ci piace tornare a parlare de La Trinità, il nostro grande giardino di campagna (e se lo definiamo ‘grande’ non è certo per megalomania: è davvero un parco esteso, che si fonde senza interruzioni nel panorama di campagne e proprietà circostanti… insomma, non un ‘giardinetto qualunque’). Senza La Trinità, in fondo, noi non saremmo noi.
È proprio questo il motivo per cui, durante le ultime riunioni che abbiamo fatto per discutere i nuovi format della strategia di comunicazione di Linea Verde Nicolini, ci siamo confermati IL LUOGO come un filone importante del nostro raccontarci a te. Un tema che rispecchia la visione familiare&imprenditoriale, che attraversa il tempo e s’intreccia col territorio.
IL LUOGO, poi, spesso s’interseca pure con la storia: altro fil rouge del nostro storytelling, il quale prende forma in particolare in GENERAZIONI. Ma andiamo per gradi, e oggi soffermiamoci su quello che per noi rappresenta il cuore del nostro giardino. E, per noi, il cuore è La Galilea.
Il cuore riservato del luogo
Vuoi provare a immaginarla? Leggi piano queste righe e prenditi qualche minuto per osservare le belle foto che abbiamo raccolto dal nostro archivio, arricchite – negli ultimi anni – dagli scatti degli amici fotografi Rossana Cintoli e Fabio Fuser. Capirai senz’altro meglio di cosa stiamo parlando…
La Trinità porta un nome evocativo e simbolico, che rimanda alle radici storiche di questi terreni, appartenuti allo Stato Pontificio. Più recente, ma altrettanto significativo, è il nome di questo suo angolo intimo&speciale: La Galilea, appunto. Nome scelto negli anni Sessanta da nostro padre Pier Luigi.
Perciò de La Galilea – della sua piccola-grande storia, del suo ruolo per la famiglia e per l’azienda – racconteremo in modo più approfondito proprio attraverso le parole di Papà, che nel suo libro Una storia verde e blu ne descrive la vicenda del tutto particolare. Oggi, in queste righe, ci limitiamo a presentarla come punto ideale di partenza: una striscia di terra panoramica e centrale, in tutti i sensi, per il nostro sentire e le nostre prospettive. Sia di vita che di lavoro.
Un paesaggio non solo bello: un luogo sacro
Quello che adesso ci preme mettere subito in evidenza è come La Galilea rappresenti uno spicchio di verde&pace straordinario: ti offre l’occasione di guardarti attorno – dai viali alla campagna, dai noccioleti alle onde delle colline – con uno sguardo più raccolto e introspettivo. È dunque questo suo essere protesa verso l’orizzonte che ci spinge a preservarne la quiete, senza per questo rinchiuderla in confini inaccessibili: uno spazio così non potrebbe mai essere recintato.
La sua naturale predisposizione al contatto più mistico tra uomo e natura e cielo è di per sé riservata, ma pure aperta a tutti quelli che la ricercano.
Il silenzio qui è nella natura delle cose, ma è pure una presenza viva. Il canto degli uccelli è il sottofondo principale. Poi qualche suono può arrivare dalle case che punteggiano il verde oppure dalle nostre stesse aree di lavoro. Ma sono echi, nulla di più.
La via Cassia – d’altronde – scorre per fortuna dietro un contrafforte, che la nasconde alla vista e all’udito. Dunque chi arriva a La Galilea, quasi senza volerlo, abbassa subito la voce e rallenta il passo. Magari non ti fermi: però vai più piano. Mentre pure le corse dei bambini si alleggeriscono sull’erba, in modo istintivo.
Così, percorrendo il clivo che dalla parte inferiore del giardino porta fino a La Galilea, si entra in un angolo sospeso nel tempo. Protetto dal verde che lo incornicia con una sorta di larga corona protettiva, l’altare in pietra rosa di Sant’Elia voluto da Pier Luigi Nicolini spicca, ma un po’ di lato. È un invito alla preghiera e alla riflessione, che s’impone in modo discreto e lascia a ciascuno la libertà dei propri tempi.
Poi, volgendo lo sguardo a valle, l’orizzonte si apre in un’ulteriore esortazione a contemplare. Il grande prato invita ad emergere spiritualità e desiderio di lentezza; quindi si srotola verso il viale San Francesco, ornato dai Pini maestosi e quieti.
Scopri gli alberi e le essenze utilizzati a La Galilea
🌿 La Galilea: un angolo di pace nel nostro giardino di campagna, è un esempio di architettura del paesaggio che unisce storia e natura 🌿
🍃 Nato dal desiderio di Pier Luigi Nicolini di ricordare lo zio Galileo, questo fazzoletto di terra rappresenta un angolo vivo di storia&natura, dove ogni pianta racconta molto. Vi convivono infatti in una sintesi ricca e significativa Olivo, Vite, Melograno, Lavanda e Rose. Né mancano altri alberi importanti per il paesaggio mediterraneo: il Fico e il Nocciolo, i Pini e i Cipressi. Mentre tutto intorno Rosmarino, Agrifoglio, Viburni, Allori e Timo intrecciano profumi e colori 🍃
🌱🌿🍇 Un ruolo speciale è quindi dedicato alla Cerasa marina, che sostiene la Vite in una simbiosi antica&fruttuosa. La Ginestra – poi – si affaccia dietro il grande altare di pietra. E a completare la composizione entrano in scena Mandorlo e Albicocco, particolarmente amati&amabili 🌳🌳
📍 Conosci un luogo dove la botanica diventa memoria e ispirazione, aperto a quelli che ricercano pace, ma anche a chi vuole trarre spunto per il proprio verde. Progetta con noi uno spazio aperto che sia non solo armonioso dal punto di vista estetico, ma anche ricco di significato 💎
Un luogo per noi, ma aperto anche a te
Vedi, La Galilea non è posto qualunque: c’è quell’atmosfera semplice&unica, c’è quella storia. E quella bellissima contaminazione tra il desiderio di riservatezza e un largo abbraccio accogliente.
Pier Luigi Nicolini acquistò questo tratto di terra da un contadino che vi viveva in una minuscola casupola. Dopo una lunga trattativa, finalmente riuscì a integrarlo nella proprietà e a trasformarlo nel ‘giardino di preghiera’ che forse aveva immaginato da sempre. Ne ridisegnò i contorni, piantò i filari di vite, e costruì il grande altare all’aperto.
La casetta – poi – è diventata una piccola cappella, che nel tempo è stata decorata con qualche affresco e oggetti che parlano di storie del passato. Ma presto, se continuerai a seguirci, saranno proprio le parole Papà a raccontarlo…
Pier Luigi dedicò tutto questo paesaggio a Galileo Nicolini, suo giovane zio passionista, morto molto giovane e oggi venerabile. Sicché un pezzo di storia familiare si è potuto trasformare in un luogo così singolare.
Oggi, La Galilea è ancora questo: resta il posto in cui amiamo ritrovarci in occasioni intime, momenti speciali di condivisione o piccole cerimonie riservate. E se vorrai passeggiare con noi in questo spazio fatto di pace e segni di vita vissuta, ci farà sempre piacere accompagnarti (!).