Se parlassero gli alberi di città ce la chiederebbero
Hai sentito parlare tante volte della pacciamatura, ma in pratica non l’hai mai applicata né vista applicare, sia nel tuo giardino che nei parchi pubblici che frequenti. Più di un amico appassionato di verde, però, ti riferisce che si tratta di un argomento interessante. E oggi lo sottoscriviamo anche noi.
Quasi come in natura anche nei parchi e nei giardini
Ti facciamo notare, anzitutto, che gli alberi presenti in ambiente naturale forestale sono in genere molto fortunati: le loro radici se ne stanno ben ancorate a terreni areati, ricchi, pieni di nutrienti essenziali e microrganismi. Ogni foglia e ogni materiale organico che si trova in quei contesti contribuisce a nutrire il terreno, e quindi gli alberi stessi. Evidente che in città (ahinoi!) non è esattamente così…
Come ovviare, allora, alla mancanza o alla difficoltà di assorbimento di minerali da parte delle alberature urbane? Come mettere riparo alla bassa qualità del suolo cittadino? E come difendere gli alberi dagli insulti delle fluttuazioni termiche?
Eccoci qua: proprio per cercare di ripristinare il più possibile l’armonia naturale dei boschi, in città si può ricorrere ai pacciamanti organici.
8 motivi per cui dire di sì alla pacciamatura
Per quali specifici motivi, oggi, ti consigliamo la pacciamatura? L’elenco non è breve, ma vale la pena leggerlo fino in fondo. Dunque…
- In primo luogo la pacciamatura riduce la perdita di umidità del suolo per evaporazione. Con i tempi che corrono verso la crescita delle temperature, ti risulterà subito evidente l’importanza di questa funzione.
- Secondo elemento di valore della pacciamatura in giardino: impedendo la germinazione, controlla in modo importante la crescita delle infestanti. Anche quest’effetto non può certo sfuggire al buon giardiniere, no?!
- La quarta dote della pacciamatura sta quindi nella funzione d’isolamento del terreno e di protezione delle radici. In particolare dalle temperature estreme invernali, ma anche da quelle estive.
- Siamo quindi alla quinta virtù di questa pratica: migliora il suolo. Ne aumenta aerazione, drenaggio e aggregazione delle particelle (struttura). Sembra davvero un’ottima notizia (!).
- Un suolo migliorato nelle sue caratteristiche principali diventa poi un suolo più fertile, da che mondo è mondo. Questa è la sesta grande virtù della pacciamatura, che appunto è in grado di formare sostanza organica salutare.
- Parlando sempre di salute degli alberi e in genere delle piante, non è quindi da dimenticare che questa tecnica inibisce alcune malattie.
- Dato poi che a te piace, come a noi, un ambiente ordinato e curato… Argomento nove a sostegno di questa soluzione: cosa può esserci di più piacevole d’un albero contornato da una zona pulita e ben tenuta? Per noi, una necessità non solo formale.
- Infine, hai mai pensato a quanto questo tipo di protezione può tutelare gli alberi – per esempio – dai danni arrecati dall’uso (incauto) dei tosaerba e dei decespugliatori? Sì, c’è anche questo. E siamo a ben nove ragioni per scegliere la pacciamatura.
quale pacciamatura?
Vorrai, a questo punto, entrare in dettagli più pratici. Tipo: quali materiali sono più efficaci?
Sicuramente sono più indicati i pacciamanti organici, che si decompongono a velocità diverse a seconda non solo del materiale, ma anche del clima e dei microrganismi presenti nell’area trattata. Anche se, proprio per queste loro caratteristiche, richiedono delle aggiunte nel tempo.
Tra questi prodotti organici – i cui benefici abbiamo già elencato sopra – i nostri tecnici prediligono e consigliano mix d’aghi di pino, corteccia di legno duro e/o tenero, foglie, miscele di compost a diverso livello di maturazione, trucioli di legno, altre varietà di prodotti derivati dalle piante.
N.B. I pacciamanti inorganici (dalla pietra alla roccia lavica, dall’erba sintetica alla gomma triturata o ad altri materiali) non hanno evidentemente il vantaggio essenziale di migliorare la struttura del suolo. Né forniscono nutrienti.
In un’ottica di sostenibilità e di economia circolare, la scelta deve in definitiva ricadere su materiali in grado di riprodurre – come abbiamo già spiegato – i benefici ambientali più simili a quelli che già la natura crea ‘di suo’. Nonché, ogni volta che è possibile, la bellezza di uno spazio verde affascinante.