Conosciamo il metodo più efficace
In un recente articolo completamente dedicato alla Toumeyella parvicornis ti abbiamo già fornito una panoramica degli interventi tecnico-scientifici utili a debellare questo pernicioso insetto parassita, che purtroppo negli ultimi anni è comparso anche in Italia (in specie nella Campania e nel Lazio, ma anche con presenze in Abruzzo e Puglia).
Ricapitolando quanto già esposto più nel dettaglio, gli arboricoltori di Linea Verde Nicolini suggeriscono questo tipo di metodologie di controllo:
- lavaggi della chioma;
- trattamenti fitosanitari endoterapici;
- controllo biologico tramite l’utilizzo di insetti antagonisti.
Nelle prossime righe ti potrai soffermare con noi nella fattispecie sugli interventi endoterapici: modus operandi, tempi, plus della cura sugli alberi trattati e verso l’ambiente circostante.
Premessa
Gli interventi endoterapici per combattere la Toumeyella parvicornis sono preferibilmente da effettuarsi tra fine inverno e inizio primavera.
Infatti, questi trattamenti endoterapici sono finalizzati al controllo dei primi stadi di sviluppo della prima generazione dell’anno, in genere tra marzo e aprile, per limitare i danni causati dalla prima e dalle successive generazioni.
Linea Verde Nicolini opera da decenni nel settore del verde sia pubblico che privato. Negli ultimi anni si è ancor più specializzata nel settore degli alberi ornamentali e in particolare nell’arboricoltura.
Ad oggi l’azienda può dunque vantare la realizzazione di numerosi monitoraggi dello stato fitosanitario e fitostatico di patrimoni arborei molto vasti (4.100 alberi dell’Olgiata Golf Club, per esempio!), ma anche di singoli alberi in giardini privati.
Perciò Linea Verde Nicolini con successo effettua da anni trattamenti fitosanitari endoterapici per il controllo d’insetti come la Processionaria del Pino (Thaumetopoea pityocampa), il Blastofago del Pino (Tomicus destruens) e il Punteruolo rosso della Palma (Rhynchophorus ferrugineus).
- Nel 2017 l’azienda ha avuto l’incarico per il controllo del Tomicus destruens tramite interventi endoterapici sugli oltre 1.400 Pini del Consorzio di Casalpalocco. Il protocollo utilizzato ha ottenuto un ottimo successo con la regressione del patogeno in tutta l’area d’intervento (ultimo monitoraggio con report a fine 2018).
- Dal 2019 l’azienda è attiva nella lotta alla Cocciniglia tartaruga dei Pini (vedi curriculum aziendale allegato). Si è agito in questi casi tramite:
- potature mirate a ostacolare lo sviluppo del patogeno;
- bioattivazioni della zolla radicale;
- lavaggi della chioma;
- e appunto trattamenti fitosanitari endoterapici.
Gli interventi realizzati hanno dato ottimi risultati in quanto ad abbattimento della popolazione dell’insetto e stato vegetativo degli alberi.
Interventi endoterapici
L’endoterapia vegetale è un metodo terapeutico per effettuare trattamenti fitosanitari in piante legnose e palmacee, consistente nell’iniezione del prodotto fitosanitario e/o sostanza nutritiva direttamente nel sistema vascolare della pianta.
Si distingue dai trattamenti aerei tradizionali per l’assenza di atomizzatori, irrorazione o nebulizzazione di prodotti chimici che inquinano ambiente, suolo e acque, ed è completamente innocua per la salute di persone e animali.
La tecnica endoterapica utilizzata dalla nostra azienda (metodo Arborjet) è con tecnologia a bassa pressione che non reca danno ai vasi dell’albero (pressione di esercizio inferiore alle 2,0 atm).
Il metodo di lotta presenta diversi vantaggi rispetto ai trattamenti fitosanitari tradizionali:
- tutta l’attrezzatura necessaria viene ‘indossata’ dagli operatori, garantendo così il più accurato presidio del cantiere di lavoro durante l’esecuzione del trattamento;
- il cantiere di lavoro interessa un’area ristretta intorno al fusto, consentendo quindi l’intervento anche in zone poco accessibili;
- il prodotto viene iniettato all’interno dell’albero, evitando qualsiasi dispersione nell’ambiente circostante;
- la pianta acquisisce una sua resistenza interna al parassita in modo indipendente dalla presenza di piante infestate nelle vicinanze, controllando anche altri possibili insetti presenti sulla pianta.
Articolo di Leone Davide Mancini |agr. dott. |PhD arboricoltore
