Fiore de Nocchie: canti, memorie e cultura della Tuscia
Oggi vogliamo darti l’opportunità di conoscere un libro che parla di un’identità: quella segnata dal ritmo della raccolta e delle rime, delle mani e delle parole delle raccoglitrici di Nocciòle della Tuscia.
Il titolo del volume è Fiore de nocchie – Stornelli e canti popolari nella memoria femminile dell’area Cimina. E noi pensiamo che, se l’idea ti piace, starebbe molto bene anche in un pacco-dono per il prossimo Natale, magari tra pangialli o panpepati, tozzetti e torroni, mostaccioli e una buona bottiglia di vino locale doc o docg. Che te ne pare?
Ma facciamo un passo indietro. Nella Tuscia, la nocciola non è solo un prodotto agricolo: questo frutto rappresenta davvero una parte dell’anima della terra. E questo libro di Laura Ammannato lo dimostra. Lo dimostra attraverso i testi, le melodie e un prezioso CD, che appunto ri-dà voce a una lunga tradizione popolare. Rendendo possibile, a noi e a te, di rivedere le donne chine tra le piante, con i fazzoletti bianchi annodati sulla testa e la juta stesa a terra per proteggere un po’ le gambe. Quasi fisicamente annodate ai noccioleti.
Si tratta di un paesaggio culturale che – ovvio – negli ultimi tempi si è molto evoluto, ma che deve soprattutto a quelle donne la sua forza ancora attuale. Leggerlo significa immergersi in un passato fatto di voci, canti e gesti quotidiani, dove le nocciole diventano il simbolo di una vita semplice, ma ricca di significato.
Un libro da scoprire
Nella cultura contadina il canto popolare ha per sua natura una tradizione quasi solo orale. Quindi se prima il solo modo per conoscerne le diverse espressioni era sentirlo ‘in presa diretta’, oggi l’unico sistema per recuperarlo e ripeterne nel tempo l’unicità è di documentarlo o registrarlo su supporti sonori, oppure di trascriverlo in modo corretto ed adeguato. Altrimenti le nuove generazioni lo perderanno per sempre.
Questo lavoro editoriale è dunque il frutto di una attività certosina di ricerca e di ‘protezione’: attraverso interviste e colloqui con i più anziani depositari di quelle espressioni che un tempo concorrevano a distinguere un territorio da un altro. Un lavoro uguale e contrario ad ogni omologazione imperante, si può dire.
Vedi? I canti così raccolti dalla professoressa Ammannato costituiscono così una parte ancora viva della nostra coscienza culturale, che a noi spetta – per quanto ancora possibile – custodire e far conoscere, perché preziosa e affascinante.
N.B. La raccolta dei canti popolari della bassa Tuscia è completa di CD audio MP3 e spartiti musicali. L’ideale per chi vuole provare a suonare e a cantare.
L'autrice
Laura Ammannato è una musicista e una docente, che alla passione per l’etnomusicologia affianca quella per la ricerca musicologica su autori originari dell’area viterbese. Ha molto lavorato, infatti, per recuperare e valorizzare composizioni vocali e strumentali locali e antiche, che altrimenti sarebbero state dimenticate in qualche archivio.
La nostra storia tra tradizione e innovazione
Un motivo speciale per cui questa proposta editoriale ci colpisce – e la ragione per cui ne proponiamo la lettura anche a te – è che noi siamo parte ancora viva di quella cultura: la sentiamo anche oggi nelle orecchie e la percepiamo presente ogni giorno, in particolare quando ci muoviamo tra i viali e la campagna de La Trinità (ma non solo).
La nostra famiglia, con i suoi 160 anni di storia nel verde, è stata una delle protagoniste principali dei primi impianti di Corylus avellana nel comune di Capranica. Quindi abbiamo visto nascere e crescere la coltivazione dei Nocciòli in questa zona: i primi furono piantati proprio da Luigi e Vincenzo Nicolini, che all’inizio del Novecento investono tempo e denaro in questo territorio, arricchendolo con un magico intreccio di coltivazioni e alberi ad alto fusto.
Questa visione lungimirante ha trasformato la nostra famiglia in una protagonista dell’evoluzione della corilicoltura locale.
Da quei giorni lontani ad oggi, i Nocciòli e i loro frutti sono diventati un fondamento della cultura e dell’economia della Tuscia. Così noi desideriamo continuare a partecipare a questa storia collettiva: raccontandone il coraggio del passato, facendo attenzione alle criticità del presente, cercando di pianificarne il futuro migliore. Per esempio, fornendo piante certificate e assistenza tecnica per avviare e gestire noccioleti sostenibili.
Un patrimonio da coltivare, anche con la memoria
Proprio come i canti raccolti in Fiore de nocchie ci ricordano l’importanza di custodire nel migliore dei modi possibili le radici della nostra cultura, anche la Corilicoltura deve – dal canto suo – affrontare il futuro con equilibrio e rispetto.
Il nostro impegno è dunque duplice: da una parte, supportare tecnicamente chi vuole dedicarsi a questa coltivazione; dall’altra, valorizzare il patrimonio umano, storico e naturale che rende unica la nostra terra. E opere cariche di capacità di approfondimento e di studio, di amore e di precisione come questa data alle stampe da Laura Ammannato aiutano senz’altro noi e tutti gli altri portatori d’interesse della Tuscia a non demordere da ogni proposito più alto in queste direzioni.
Un invito ad approfondire
Che sia tramite le note di uno stornello o attraverso il sapore di una crema di nocciole artigianale, la Tuscia offre molte dolcezze da scoprire e da assaporare. Perciò, se desideri saperne di più, la nostra ‘vetrina stagionale’ rappresenta sempre uno spazio aperto alla prova e al confronto. Anche dando l’opportunità di avvicinarsi a libri come quello della Ammannato: tessiture di storia, tradizione, emozioni e gusto.
Ti aspettiamo con questa ed altre sorprese prima di Natale!