Farsi prendere dal sacro fuoco per un futuro verde
Ricordi le prime note condivise con te sulle foreste urbane? Tema attuale e affascinante, che per serietà non si può esaurire in poche battute. Perciò non lo abbandoniamo ancora. Anzi, mai: né nei progetti né sul campo. Mentre negli spazi virtuali proseguiamo l’impegno nella riqualificazione urbana con approfondimenti, scambi di news/statistiche, risposte concrete indirizzate a chi è interessato all’argomento come te.
Pensiamo che le foreste urbane siano un tassello irrinunciabile della più generale gestione del verde in città: se si procede seriamente nell’ottica della pianificazione sostenibile ed ecologica, esse non vanno dimenticate. Del resto, come operatori del verde pubblico e privato non ci è sfuggita la Legge 10/2013 che regola proprio le Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. Un serio punto di partenza, cui s’è giunti col coordinamento del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico (MATTM) e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).
Quello che prima di tutto la legge e altri studi hanno messo in evidenza negli ultimi anni è che l’Italia deve rimettersi in paro: portandosi, presto, al livello delle politiche internazionali ed europee in fatto di sviluppo sostenibile e conservazione delle biodiversità.
L’obiettivo dei comuni e di tutti gli operatori del verde che entrano in contatto con le p.a. è dunque quello di monitorare le pratiche corrette sul territorio e fare un’inversione di marcia. Cosa significa? Seguici nei prossimi post e capirai.
La foto in alto ritrae un momento di lavoro nella località Il Boschetto di Capranica (VT), durante la riqualificazione dell’area a parco pubblico attrezzato.
0 commenti