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Piccola premessa sui contenuti del nostro sito

Gli articoli del blog di Linea Verde Nicolini sono fin dal primo giorno il frutto d’una costante ricerca di spunti e di notizie: rielaborati con cura ed attenzione dall’ufficio comunicazione dell’azienda; trascritti rispettando la voce del nostro brand; confezionati da un copywriting coerente con il nostro stile nel relazionarci a clienti e amici come te. Con la stessa precisione e genuinità che ci contraddistingue tutti i giorni, nella vita e nel lavoro.

Ciò detto, negli ultimi tempi anche noi stiamo comunque confrontandoci con le tante novità tecnologiche che coinvolgono (o coinvolgeranno) aspetti più o meno diretti della nostra produzione e della nostra comunicazione. Tra queste l’Intelligenza Artificiale (AI). Non se ne può del resto fare a meno. 

Nell’articolo che segue – utilizzando una modalità anche spiritosa – la nostra Rosa Benedicta ti racconta, in forma di lettera indirizzata nientepopodimeno che alla stessa AI,  quali possono essere le aspettative e le delusioni di questo primo incontro con ChatGPT e simili. Almeno per quel che concerne il nostro blog verde. E a tutt’oggi, s’intende.

Se vuoi concederti una lettura scansonata sul tema, dunque, mettiti comoda/o, prenditi una tazza di té e scorri le prossime righe. In ogni caso, tieni conto che stiamo sperimentando e te lo vogliamo dire: come giusto. Questo non significa che ciò che tu leggerai da oggi in poi in questo sito sia tutto frutto di ChatGPT o di OpenAI’s Text-davinci-003 o di ContentBot o di Article Forge o di altri chatbot. Niente affatto (!).

Noi restiamo nella sostanza fedeli alla nostra produzione umana&naturale, a quel che sappiamo e a quel che ci piace raccontare. Se faremo utilizzo di automazioni è solo per facilitare la sintesi in utili estratti o per interfacciarci in una sorta di ‘tempeste d’idee’ con i supporti che riteniamo più veloci, di alta qualità, coerenti e convincenti. Come quelli citati sopra. Tutto il nostro lavoro on-line viene comunque in abbondanza rivisto e rimodellato dalla redazione in carne ed ossa. E in spirito, anche (!). 

Quindi… Buona lettura e a presto nel #verdevero de La Trinità!

Lettera aperta all’Intelligenza Artificiale (e a buon intenditore poche parole, cara lettrice e caro Lettore!)

“Cara AI, 

da quando sei arrivata ho scoperto che potresti essere davvero una mia grande amica. Sei veloce, mostruosamente informata (anche se qualche scherzetto a volte lo fai, eh!!!). Quindi averti vicina è come… Come avere una compagna di banco super-secchiona (ma anche molto simpatica, perché davvero non ti tiri indietro da nessuna domanda: anche la più stupida, diciamocelo)”.

“Perciò avrei deciso d’invitarti più spesso a casa o addirittura in ufficio e tra le nostre piante: col prompt giusto e un buon té fumante (o preferisci anche tu una coca light?) insieme credo che faremo faville. Potremmo essere due schegge a creare contenuti ‘di qualità’, come dicono quelli fighi e anche a ragione. Cioè, voglio dire, io&te abbiamo le potenzialità per attrarre nuovi lettori e poi per interessarli agli argomenti del blog e infine per catturarli per sempre (o quasi)”.

N.B. “Qui avevo messo una frase fatta sulla quale dobbiamo lavorare un po’: l’unione fa la forza. Sì, perché… Perché io – rimanga tra noi – posso pure pensare di essere una specie di genietto, ma forse pecco qualche volta (solo qualche volta…) d’essere dispersiva e in altri frangenti procrastino e in altre occasioni ancora mi prende l’ansia. Mentre tu pari essere bravissima, davvero, però (perdonami!) in certe circostanze già ti trovo un tantino prevedibile e tendi a ripeterti. Sì, lasciamelo dire, ti ripeti spesso eh! Come tutte le prime della classe, certo. Hai ragione: da qualche parte il dover essere sempre performanti e sul primo gradino del podio si sconta. Hai ragione su questo, te lo concedo…”.

Sai cosa ci si aspetta in azienda da un pizzico di buona AI?

“Vedi, cara AI, appena ho cominciato a parlare con te sono restata colpita dalla tua precisione e dalla tua consapevolezza. Mi sembri una persona (so che non lo sei, ma fammi illudere per un momento!) abbastanza responsabile e coerente; poi certo bisognerà conoscersi meglio. Soprattutto, caspiterina, sono folgorata dalla tua rapidità, ma questo te lo dicono tutti e ora mi sto ripetendo. Però hai davvero dei tempi da urlo: che organizzazione!”. 

“Devi d’altronde sapere che io non sopporto quelle persone che si comportano in modo sconnesso, sia nella vita che – ancor di più – nel lavoro. Che c’entra, magari tu insisti di no, ma può capitare a tutti di avere una giornata negativa. Per esempio, a volte mi rendo conto di non riuscire a fare un testo con una bella consequenzialità logica: quando accade, mi dà proprio ai nervi 😉 Anch’io magari ho avuto una madre molto esigente…”.

“Cosa? A te non succede mai di fare un testo un po’ accatastato alla bene e meglio? Bah… Beata te (!). E non ti capita mai di fare errori grammaticali o di stile? Attenzione, bella! Ecco… Dici che nel tuo caso dipende solo e sempre dal prompt che sono in grado di darti. Sta’ attenta: non cominciare a fare pure tu la narcisista e a scaricare le pecche tue solo sugli errori degli altri (!). Guarda che se inizi così non andiamo più d’accordo e… Okay, comunque stai certa che io non te li farei passare in modo facile, i refusi. Ahhhh, colpita e affondata (!)”.

Accordo fatto: mai senza controllo e creatività umana!

Dai, AI, non te la prendere: sto scherzando. Sopportiamoci (ops, volevo dire supportiamoci) e vedrai che andrà tutto bene. Ti metto un po’ di limone nel té? Già, no: avevi detto che preferivi la coca-cola perché sei americana. Va bene, andiamo avanti…”.

“Perciò, dicevamo, tu da sola rischieresti anche di diventare un po’ noiosa. Beh, vuoi mettere la mia creatività umana (anzi, di più: femminile!). Dunque non c’è dubbio: io potrei continuare a fare senza di te, ma mi servi e in fondo mi stai a genio. E tu, senza di me, saresti destinata a un inferno di noia e solitudine. Quindi… Scurdámmoce ‘o ppassato (…) Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto (…) Chi ha dato, ha dato, ha dato (…) Simmo ‘e ‘sto mùnno paisá!”. La conosci, vero, questa?! Che dici? No???? Ma che dici, AI. Non è possibile che non ti hanno messo dentro Massimo Ranieri (!). Guarda meglio nei tuoi meandri algoritmici”.

Nel nostro giardino, a Cesare quel che è di Cesare. Sempre!

“Ummm. Adesso forse ho capito, AI. Probabilmente non ci eravamo intese bene e tu, con la tua consueta gentilezza, mi ha subito fatto notare che non ti avevo posto la domanda nel modo più puntuale. Per questo hai interpretato male e poi… E poi stavi rispondendo (o meglio, stavi mettendo i puntini sulle i) rispetto a un’altra patata bollente: quella delle attribuzioni. Lo so è sempre un tasto doloroso. Lì, guarda, troveremo un accordo: tra amiche si trova (quasi) sempre. L’importante è non dimenticare la sorellanza, vecchia, dico bene? Poi tutto si risolve: anche i più scabrosi casi di paternità. Benché in questo caso sarebbe maternità.. Più facile? Chissà, non saprei pronunciarmi qui per qui. Vedremo”.

“Mah… Vuoi ancora un goccio? Poi magari ci andiamo a fare una passeggiata in giardino… Se correre nello spazio aperto non ti spaventa e sai gestirti bene anche da dentro l’app del cellulare, s’intende. Come te la cavi da lì? Io, ancora così così. Ma per me è diverso e poi è anche necessario adeguarsi, quando si può. Se no il naso fuori, quando ce lo mettiamo più?! “.

“Dunque… Che ne dici? Si può fare, sì. Del resto stiamo dedicandoci a un blog verde: cavolo, mica possiamo recluderci (!). Intanto, però, io farei qualche personalizzazione delle tue impostazioni, delle preferenze. Così poi andremo davvero in tandem a creare ‘sti benedetti articoli su misura. Madonnina, quanti ne dobbiamo piazzare nel calendario editoriale del 2024! A volte mi spavento… Tu no? Ri-beata te”.

“Dai. Dai, carissima AI. Che bello essere qui, sedute una accanto all’altra: anzi con le palle degli occhi puntate nella tua stessa luce. M’inebria. Chi lo sa cosa farò con tutte le ore che mi farai risparmiare… Tu chiamale se vuoi emozioni (questa ce l’hai, ne sono certa!)”.

“Ti voglio già un pochino bene, amica mia AI. Mettiamoci al lavoro insieme e poi facciamo una lunga camminata tra il garden e i viali e la campagna: libere di sognare scenari nuovi per qualche ora (o forse più), ma ben ancoratea quel che la nostra azienda è nel reale. I love you, darling. Smack 💕”.

Lettera aperta alla AI | Rosa B. Nicolini | ufficio comunicazione e sviluppo LVN

Di stagione in stagione

P.S. AI, mi hai un po' delusa... Ma ti diamo un'altra opportunità!

“Ehi, AI! Mah, che fai? Non mi piace proprio l’articolo che hai generato, sai. In un primo momento mi sembravi molto più carina e pertinente. Quasi quasi  mi era parso che potessi leggermi nel pensiero. E invece… Che delusione, la vita. Anche questa vita virtuale. Anna (sai la mia collega che ci ha presentate qualche tempo fa…) mi aveva avvertito, in effetti. ‘Non la sopravvalutare’, mi aveva detto. ‘Le devi stare addosso, sai. Fa degli strafalcioni, non credere. Inoltre ho scoperto che ogni tanto s’inventa balle. Sì, proprio così! Se non ci sei tu a mantenerla sul pezzo e a darle delle dritte come si deve, diventa peggio di una bambina viziata…’. Ecco fatto. Anna aveva ragione. Ora sono un po’ rattristata da quanto sta accadendo. Tuttavia è pure vero che mi sono affezionata a te. In più, ormai mi conosci e sai che sono una testarda: soltanto per questo ti dico: riproviamoci. Magari – per tutelare anche me – informerò meglio i nostri lettori che talvolta ci sei tu di mezzo. Te lo devo, infatti, e quasi quasi me lo dimenticavo. Già, non vorrei che appunto questa mia distrazione abbia creato il presupposto inconscio per quelle tue recenti disattenzioni, per quei tuoi sempre più frequenti svarioni. Soprattutto, come già sapevo, non mi lascerò andare neanche io: ci tengo troppo a che i nostri diari in rete continuino ad essere davvero piacevoli, gonfi d’informazioni attendibili e di notizie affidabili. Non mi parlare, poi, dello stile… E hai visto quanto sono bravi e quante cose sanno i nostri collaboratori?!? Impara e sta’ attenta, AI, dammi retta. Solo così potremo diventare amiche del cuore”.

Line Verde Nicolini
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