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Adesso che davvero ‘non ci sono più le stagioni’

Che il Po stesse soffrendo per carenza idrica non è che non lo sapessimo. E che anche il Lazio – e il Tevere! – stanno patendo un problema simile (e non solo da quest’anno…) pure è noto. Tuttavia… Eccoci qua, senz’acqua (!).

Il settore agricolo è in ginocchio, dal nord al centro: una crisi senza precedenti dovuta a una riduzione delle precipitazioni che è arrivata al -60%. Così, se vogliamo vederla pure dal punto di vista dei giardinieri, non si può stare tranquilli per il verde: né in campagna né in città.

La presidentessa del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali, Sabrina Diamanti, in questi giorni ha sottolineato che i fattori determinanti di questa crisi sono diversi: in particolare c’è il macigno di un inverno secco e privo di nevicate significative, dove le rare precipitazioni hanno portato più danni che benefici.

Per trovare qualche rimedio – a partire dall’agricoltura estensiva, ma non solo – è dunque necessario voltare pagina in modo netto, grazie a un approccio strategico su vasta scala. Dobbiamo pensare, in Italia, a maggiori infrastrutture (invasi, bacini imbriferi, etc. etc). Ed è richiesto a gran voce, dagli esperti e dai coltivatori, un ritorno a pratiche sagge e lungimiranti, che prima erano molto più diffuse e regolari.

Di certo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza deve, in tutto questo, essere applicato urgentemente anche alla risistemazione della rete idrica (!).

Quali piante del giardino possono resistere di più in queste condizioni?
Alcune delle piante predilette nel cosiddetto giardino senz’acqua o dry garden sono quelle che vedi nelle foto qui sotto. Cioè: il Ginepro, la Tamerice, la Lavanda, il Rosmarino, la Salvia e l’Erica.
N.B. Se poi raggruppi le piante che hanno le stesse necessità idriche e culturali nella stessa zona del tuo spazio verde, fai comunque una scelta molto azzeccata e razionale in termini di generale ottimizzazione e risparmio idrico.

Alcune delle piante più adatte sono Ginepro, Tamerice, Lavanda, Rosmarino, Salvia ed Erica. È fondamentale raggruppare le piante che hanno le stesse necessità idriche e colturali nella medesima area.

Dall’agricoltura ai parchi, diventa essenziale dunque impegnarsi per:

  • sistemi d’irrigazione altamente precisi e supportati da…
  • impianti di distribuzione moderni e da…
  • scelte piuttosto diffuse di specie particolarmente resilienti.

Si possono d’altronde fare molte cose anche per incrementare la fertilità del suolo, facendo diventare la terra – produttiva anche solo per un orto o per la pace d’uno spazio verde comune – più capace di trattenere umidità.

A noi che altresì ci occupiamo di riserve e parchi pubblici, sta particolarmente a cuore l’impegno per la corretta gestione del territorio. Perché boschi coltivati e curati con cura possano fare la differenza, per esempio, nella regimazione delle acque meteoriche e nella capacità di trattenere il suolo.

Aspettiamo tutti, a questo punto, una maggiore sensibilità e un pronto intervento da parte degli amministratori. Approfittando senz’altro del PNRR, che può ancora essere dirottato in questo senso.

D’altronde è evidente che pure le città stanno soffrendo di questo effetto del cambiamento climatico. E la crisi (adesso sì che possiamo dire che ‘non ci sono più le stagioni!’) deve far escogitare strade alternative anche in ambito urbano.

Se il regime pluviometrico è cambiato drasticamente ed è probabile che non si tornerà mai più del tutto indietro, è altresì indispensabile guardare in faccia la realtà e fare scelte conseguenti.

Quindi, è giusto progettare giardini (pubblici, privati, condominiali…) a basso consumo idrico e/o sempre più organizzati per il riutilizzo delle acque meteoriche. Con reti capillari di piccoli bacini artificiali, in modo simile a quanto avviene in agricoltura.

La prossima settimana, con un nuovo articolo del nostro blog, ti promettiamo di entrare ancor più nello specifico del problema. Intanto, se hai bisogno e temi ripercussioni del caldo sul tuo spazio verde, chiamaci subito (!).

Di stagione in stagione.

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di Linea Verde Nicolini

Line Verde Nicolini
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